LUTTO IN CITTà
Lorenza L'Abbate, una vita spesa a servizio della Cultura e della Solidarietà
È venuta a mancare questo pomeriggio (29 settembre). Nelle parole che seguono un breve omaggio a una donna la cui perdita lascia un grande vuoto

Fasano - La città di Fasano perde una donna straordinaria. E l'aggettivo non è di quelli di circostanza, messi a caso per dare calore a un pezzo scritto in memoria di qualcuno che lascia la vita terrena, come è facile usanza fra noi giornalisti. Lorenza L'Abbate era l'essenza della straordinarietà.
Un vulcano di idee e di entusiasmo a servizio della Cultura e della Solidarietà. Per la prima aveva dato vita al “Salotto delle Arti”: nel salotto del suo Palazzo storico o in splendide masserie del territorio, ha invitato musicisti e scrittori di prestigio nazionale. Fabio Genovesi, Luca Bianchini, Luisa Ruggio, Stefano Benni, Alberto Matano, Nicola Attadio sono solo alcuni dei nomi arrivati a Fasano grazie a lei. Accogliente, energica, impeccabile e raffinata in ogni intuizione che trasformava in realtà, si faceva voler bene da tutti. Così memorabili le sue qualità da finire col caratterizzare un personaggio omonimo nel romanzo “Dimmi che credi al destino” di Bianchini, a lei legato da profonda amicizia.
E poi la Ricerca: per l'AIRC - Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (in qualità di consigliera e responsabile per Fasano) ha ideato serate, raccolte fondi, eventi. Voleva fare in modo che la Scienza andasse avanti nella cura di quel maledetto mostro che lei conosceva così bene...La sua generosità e la sua disponibilità sono sempre state una garanzia anche per altre realtà associative, per le quali si impegnava a vendere biglietti, a cercare finanziamenti con spirito di abnegazione e garbo.
Non si fermava davanti a un no.
Aveva il potere di trascinare, di smuovere ondate di amici. Una vera forza della natura, una di quelle persone di cui si percepisce la presenza perché è valore e concretezza.
Adorava il mare di Savelletri e la pace della sua Selva, posti che ha sempre raccontato alle nuove conoscenze e persino a Perugia, una città che amava a distanza e in cui spesso “scappava” rientrando più carica e propositiva.
Per una comunità la perdita di donne come Lorenza ha un certo peso. Perché tra l'egoismo di chi vuole stare sul piedistallo e l'arroganza di chi corre per apparire, restano le cose realizzate, le energie spese per gli altri, il ricordo che si lascia quando il destino decide che è il tuo momento.
A me e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla, mancherà tanto. E mancherà alla città di Fasano. In questo vuoto creatosi con la sua dipartita nel pomeriggio di oggi, domenica 29 settembre, resta la speranza che i semi della bellezza, della cultura e della generosità che lei ha coltivato con così tanta passione possano continuare a germogliare.
Angelica Sicilia
di Angelica Sicilia
29/09/2019 alle 19:43:00
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